A febbraio, ad una riunione scolastica, incontro una persona particolare. Mi sembra uscita direttamente dagli anni ’80. Felpa Best Company, Timberland con carro armato, jeans Stone Island. E mi chiedo: cosa ci fa un “paninaro” a Basilea?
Cerco di saperne di più senza essere troppo invadente. E dopo qualche settimana, il 18/4 riesco ad ottenere un’intervista davanti ad un mega “panozzo”!!
Intervista fissata per le ore 18. Ore 17.50 e mi sento emozionata! La mia prima intervista… meno male che il mio interlocutore è si nato a Basilea, ma da genitori di origine italiana emigrati negli anni ‘70. Posso quindi rilassarmi e parlare in italiano.
Arrivo qualche minuto prima e vedo il mio “amico” già seduto al tavolo. Dopo i saluti di rito in un’atmosfera serena e cordiale, decidiamo di ordinare e mangiare! Con la pancia piena si è più distesi. Durante la cena parliamo di Basilea, del perché io sono qui, delle sue origini… Ed eccoci pronti per l’intervista.
Dato che lei è nato a Basilea e non è mai vissuto in Italia, quando ha conosciuto per la prima volta lo stile dei paninari?
Ho conosciuto questa “corrente” quando andavo in vacanza in Italia. Sono rimasto subito affascinato da questo modo di vestire così allegro, colorato.
Lei ha origini del Sud ma la “corrente” stilistica è nata al Nord, precisamente a Milano. L’appellativo “paninari” fu dato poiché il ritrovo era sotto il Burghy (catena burgher in voga negli anni ‘80) di Piazza San Babila. E’ arrivata fino al Sud Italia?
Sì, certo che è arrivata e c’erano anche bei negozi dove acquistare i vestiti, cosa che invece era molto difficile a Basilea.
Quindi lei acquistava i vestiti in Italia?
La maggior parte sì, li acquistavo in Italia. Qui a Basilea eravamo in pochi e durante il periodo di massima diffusione del movimento sono nati dei negozi che avevano dei capi firmati con le firme in voga. Non sono durati molto poiché chi poteva acquistava in Italia, anche per risparmiare.
Come è venuto a conoscenza che il movimento era ritornato attivo?
Un giorno stavo guardando degli eventi con un mio collega in un negozio e ho scoperto che 2 volte l’anno, in primavera e in autunno, si fanno dei raduni a Milano, proprio in Piazza San Babila. Il primo raduno ufficiale si è tenuto nel 2012. Io sono al terzo raduno.
Il prossimo si terrà il 5 maggio di quest’anno.
Quindi ha deciso di rivestire i “panni” paninari e continuare anche lei a portare avanti il movimento qui in Svizzera a Basilea?
Sì. Come vede il mio guardaroba ormai è completamente “original” paninaro. (lo dice con un misto di orgoglio e fierezza e mi mostra la cintura di El Charro con fibbia originale)
Sono tutti pezzi vintage che trovo ormai quasi esclusivamente in internet. Ci sono negozi on line, tanti capi li ho trovati anche su eBay dalla Germania.
Ritrovare questi vestiti e indossarli è stata una forte emozione, questo è un modo di essere e io mi sento me stesso. Mi sento a mio agio.
Scusi, …dalla Germania?
Probabilmente sono stati figli di emigrati come me che hanno portato questo stile e lo hanno diffuso in alcune città tedesche. Al raduno non sono l’unico “straniero”! Quindi il movimento ha varcato i confini italiani e io e altri siamo testimoni di questo.
Diciamo che l’intervista ufficiale si chiude qui. Ovviamente abbiamo divagato ancora un po’ perché udite…udite: sono stata anche io una paninara!! Tutta l’intervista con la “pelle d’oca”! Sentire quei racconti e rivivere un pezzo della mia adolescenza così bello e intenso è stato meraviglioso, un vero tuffo nel passato.
La rivista “Il Paninaro”, il film Top Gun, i Duran Duran, gli Spandau Ballet, Clizia Le Bon (dal film “Sposeró Simon Le Bon”, che ovviamente sono andata a rivedere) chi ha vissuto gli anni ‘80/ ’90 in Italia o altrove, non può non ricordare.
Repubblica il giorno dopo il 5 maggio è uscita con un articolo “Paninari Come Back” con una serie di foto.
Foto che io ho ricevuto in “anteprima” dopo circa 10 minuti dallo scatto.
Eh! Foto che non posso usare per via della privacy!! Vi lascio però qui sotto dei link dove potete trovare dei favolosi vestiti vintage paninari, chissà che a qualcuno di voi non ritorni la voglia di indossarli!!