
Essere freelance vuol dire coltivare il tuo lavoro ogni giorno con passione e dedizione.
Essere freelance vuole dire coltivare il tuo lavoro ogni giorno con passione e dedizione nonostante ci siano giorni in cui non riesci nemmeno ad alzarti dal letto. Già perché lunedì 10 gennaio ho fatto il Booster e martedì ero davvero stesa. Mi ero preparata a questa evenienza così non ho fissato appuntamenti di persona e mi sono programmata dei lavori da eseguire al PC.
La sera del vaccino non riuscivo a prendere sonno. Alle tre ero ancora sveglia e sono andata sul divano. La tentazione di accendere la tv era forte ma non volevo fare rumore. Il mio sguardo e finito sulla lavagna che ho sulla scrivania del mio angolo studio. Lì vi appunto tutte le sere le cose importanti da fare nella giornata successiva così posso liberare la mente e andare a letto senza dover pensare a quello che devo fare il giorno dopo.

Ho aperto il Pc e nel giro di un’oretta ho eseguito i lavori che mi ero prefissata da fare. Sveglia per sveglia almeno ho dato un senso alla mia insonnia e se durante la giornata mi fosse venuto sonno avrei potuto dormire senza sentirmi in colpa. Di fatto poi durante la giornata ho pisolato parecchio.
Mercoledì volere o volare dovevo fare un lavoro per un cliente
È passato tanto tempo da quando avevo iniziato a scrivere questo diario. Alzo bandiera bianca! Non riesco a scrivere tutte le settimane ma cercherò di farlo ogni due.
Mi frega anche la SEO. Di norma prendo appunti in note delle cose che succedono per poi avere un po’ il filo conduttore di ciò che scrivere. Apro WordPress, inizio a scrivere l’articolo e appaiono i semafori rossi.
I semafori rossi non sono molto positivi per la SEO e indicano che il tuo contenuto non è ottimizzato per i motori di ricerca. Miss “precisina” mi salta fuori e io inizio a tagliare e sistemare il racconto. Questo richiede ancor più tempo che è già super centellinato.
Mi sono quindi posta delle domande.
Voglio scrivere un diario spontaneo o lasciarmi condizionare dalle SEO con il rischio di non scrivere affatto?
Cosa realmente mi interessa?
Acchiappare consensi o raccontare come l’organizzazione può davvero essere la nostra miglior alleata quotidiana?
Come in tutte le cose credo che le risposte stiano nel mezzo.
Non mi farò fagocitare dalla SEO, cercherò un titolo accattivante, una frase chiave meritevole e poi mi farò guidare dalla mia voglia di raccontare.
Questo mese non è stato un mese facile. Mi sono barcamenata facendo slalom tra il Covid delle mie figlie cercando in tutti modi di restare sana, ho fatto tremila lavatrici, avevo alcuni lavori da chiudere e nuovi clienti da contattare.
Il lavoro più grosso era svuotare dai mobili un appartamento ( esclusi cucina e bagno che qui vengono forniti dal proprietario dell’appartamento) e consegnarlo all’agenzia pulito e pronto per essere imbiancato. Oltretutto qui le agenzie sono molto pignole e vanno a guardare il pelo nell’uovo. Per i mobili vi avevo già detto che ho creato un evento su un gruppo Facebook di Basel. Un Open day dove in 4 ore le persone avevano la possibilità per un cifra simbolica di 5 franchi cdu di prendersi un armadio, ua letto, un divano etc. Chi prima arrivava ovviamente più scelta aveva.
L’open day stato un vero successo. Ho dato via quasi tutti i mobili ed è rimasto solo il mobile della TV.
Il restante con altre cose da buttare sono state portate dal mio team al recycling.

Arriva il giorno dell’appuntamento con l’agenzia per la consegna delle chiavi e io sono davvero fiera di aver fatto un buon lavoro. La Signora mi chiede di visionare la cantina e se è vuota. L’affittuario a me non ha mai parlato di cantina. Io so che ogni appartamento ha assegnata una cantina e ho dato per scontato ( errore) che fosse non utilizzata, visto che non era stata mai menzionata, non erano in mio possesso nemmeno le chiavi del lucchetto.
Scendiamo in cantina e sorpresa: la cantina è piena di scatole e borse varie di cui non ero a conoscenza. Avevo già firmato la restituzione delle chiavi e non avevo più la disponibilità di poter gestire autonomamente la questione. Dico alla Signora che avrei sentito l’affittuario e organizzato lo sgombero nel minor tempo possibile. Avevo anche bisogno della sua disponiblità ad aprire la cantina alla data stabilita.
Chiamo il mio cliente e chiamo anche Mr Antonio, che gestisce il team degli sgomberi e i ritiri per me qui a Basel, se potevamo fare questo sgombero cantina urgentemente. In un’ora ho definito data e ora di sgombero il venerdì mattina seguente. ( era mercoledì)
Come si suol dire tutto è bene quel che finisce bene. Il problem solving è una mia grande dote che ho allenato nei miei lavori precedenti dove era “normale” dover gestire degli imprevisti in brevissimo tempo. Di certo ho imparato da questa esperienza a non dare più nulla per scontato. Mi sono creata un check list che sottopongo ora ai clienti per evitare che qualcosa sfugga e metta repentaglio la buona riuscita del lavoro.
Direi che per questo giro vi ho ammorbato a sufficienza. Vi auguro un buon fine settimana, dal prossima puntata!
Si può dire? Boh!!
Skills utili di questo mese:
- mai dare nulla per scontato
- problem solving è importante per gestire situazioni di emergenza, importante è mantenere la calma e saper razionalizzare
- fregarsene un po’ di più di regole e convenzioni (SEO) e lasciar andare il nostro essere sempre nel rispetto altrui